Nella campagna laziale un agricoltore italiano ha sparato addosso ai suoi braccianti di nazionalità indiana con un fucile ad aria compressa, per farli lavorare di più! Arrivando a minacciarli perfino con l'arma puntata alla gola. Un fenomeno abietto di caporalato, come purtroppo ce ne sono molti e l'uomo è in stato di fermo e sarà processato per riduzione in schiavitù, sfruttamento e si spera anche per tentato omicidio!
In un'altra parte d'Italia un giovane tunisino di 20 anni ha investito un uomo che era in sella alla sua bici ieri sera uccidendolo e ora si è costituito come responsabile del reato di omicidio stradale.
Giorni addietro, in provincia di Teramo, una donna è stata uccisa a coltellate da suo marito, entrambi di nazionalità rumena.
Mi chiedo: ma questa è l'integrazione? L'integrazione riguarda solo fatti di reato e di efferata violenza? Li commettono gli italiani, allora anche gli altri così sono meglio integrati? Come funziona esattamente?
Forse funziona come piace dire a molti: fanno notizia solo le cattive notizie e mai le buone! Ah si....sarà così....certamente!
E l'emergenza umanitaria? Quanti sono veramente i paesi al mondo che versano in questa condizione di necessità di aiuto umanitario, che sono in guerra, carestia, sotto assedio delle cavallette e delle altre sei piaghe d'Egitto o altro?
Dal mio misero ed insignificante punto di vista, le Organizzazioni Internazionali non fanno abbastanza e non possiamo pensare di dover star anche zitti per paura di essere accusati di razzismo! Tutti noi dobbiamo parlare perchè abbiamo una precisa responsabilità: quella di prendere coscienza e di non seguire il pensiero di massa!
Il pensiero difforme anzi è utile per trovare soluzioni efficaci!
Nel mondo ci sono paesi civilissimi e che hanno società multietniche da secoli (perché ex colonialisti) che adottano politiche migratorie di encomiabile equilibrio e raziocinio. Dovremmo rifarci a quelle, copiare quei modelli e scrollarci di dosso obblighi non nostri!
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